Merana è un piccolo comune nell’alto Monferrato, posto al confine con la Liguria in provincia di Savona ai piedi dell’Appennino Piemontese. L'evoluzione geologica queste zone ha creato un paesaggio insolito, datata da circa 35 a 5 milioni di anni fa, è legata al Mare Paleo-Adriatico che all'epoca occupava l'odierna Pianura Padana lambendo le coste delle valli piemontesi in un contesto geografico completamente diverso da oggi.
Sui crinali delle colline e sui calanchi fino al fondo valle e nei canaloni si snodano strade campestri e sentieri d’intatto fascino naturalistico, ancora oggi percorribili in parte solo come sentieri, terreno ideale per gli amanti della mountain bike.
Gli itinerari nel paesaggio collinare di Merana sono unici: pedalare sui calanchi è un’esperienza particolare che richiede una grande tecnica di guida e di allenamento. Un percorso che consente di osservare le forme erosive scolpite negli antichi sedimenti marini, alla scoperta dei "muriòn", misteriosi personaggi di pietra che si susseguono a decine fra le ginestre e il timo.
Seguendo i segnavia bianchi e rossi, dal centro di Merana si sale rapidamente incontrando le marne della Formazione di Rocchetta e la torre naturale di Merana con i suoi affascinanti calanchi. I sedimenti marnosi cedono successivamente spazio alla Formazione di Monesiglio, costituita da sabbie grossolane gialle o rossastre inglobanti grossi noduli arenacei. Il paesaggio diviene un singolare giardino roccioso da cui spuntano varie forme somiglianti chi ad una grossa rana, chi ad una testa di coccodrillo, chi al corpo di una sfinge. È l'opera dell'erosione selettiva che risparmiando i noduli arenacei, più duri delle sabbie che li avvolgono, ha formato delle vere e proprie sculture: i cosiddetti "muriòn" termine dialettale nato dalla fusione di muròn - faccione e riònd – rotondo.
L’itinerario qui descritto permette di conoscere la storia geologica del territorio e, sul filo della geologia, toccare la storia, la botanica e la cucina locale, pur restando sempre in territorio monferrino. Si parte da Merana, dal parcheggio posto di fronte alla sede della Proloco, in località Gilarda e si va in direzione del paese, passando davanti all’imponente chiesa Santa Maria Assunta. Appena prima della ferrovia, si svolta a sinistra per Località Pere. Qui inizia la salita che ci abbandonerà, per il primo tratto, solo al settimo chilometro circa.
Giunti all’incrocio, si gira a destra, seguendo l’indicazione della località Scabaggio dove, seguendo la traccia Gpx si attraversa un campo e poco dopo un boschetto fino a raggiungere una piccola strada in asfalto, che, con svolta a destra, la si percorre per 100 metri circa per poi riprendere sulla sinistra un sentiero indicato dalla segnaletica del C.A.I. Il bel sentiero nel bosco, dopo 3 km del giro, entra nelle zone dei calanchi e il sentiero sulle rocche è ben evidente con tratti panoramici dove non v’è traccia di presenza umana, se non qualche ciclista. Dopo aver raggiunto il punto più alto del giro, la nostra “Cima Coppi” a 665 mt, si ritrova la presenza dell’uomo sulla SP 218, dove, dopo aver svoltato a sinistra, si oltrepassa la piccola e abbandonata pieve romanica di San Sebastiano, posta sulla destra. Si prosegue in direzione di Serole, ma poco dopo, al primo incrocio, si gira a sinistra seguendo la direzione per il Santuario del Todocco. Dopo aver percorso circa 2,5 km, si svolta a sinistra dove, sulla cresta della collina, si apre un panorama mozzafiato. Una lunga discesa su sentieri ci riporta a Merana, transitando da una zona del Murion e Calanchi. Si passa ancora di fronte alla Proloco, però questa volta in direzione opposta della partenza, attraversando un’altra zona dei calanchi, percorrendo comodamente una piccola strada panoramica asfaltata, tra rocce, boschi e vigneti.
Si arriva così a Correnti, frazione di Spigno Monferrato, dove, svoltando a sinistra, si prende una carrareccia tra i calanchi fino a Cascina Bertolotto: un bel sentiero tra i boschi, sempre in salita, porta a ricongiungersi alla strada bianca percorsa precedentemente nel senso opposto.
Appena giunti all’incrocio, si gira a sinistra. Inizia una discesa, passando da un altro punto murion e ancora dalle zone del calanchi fino alla frazione Ghioni per poi raggiungere il luogo di partenza per il fine giro alla Proloco di Merana.