• Bicicletta: strada/trekking
  • Difficoltà: ***
  • Distanza: 89 km
  • Differenza altimetrica: 274 m
  • Ascesa totale: 787 m
  • Discesa totale: 786 m

Questo giro, dal titolo “Unione tra Baraggia e Bramaterra”, è la rappresentazione geografica di due territori che si sono costituiti in un’associazione volontaria con l’obiettivo della salvaguardia delle zone collinari e di pianura marginali con particolare attenzione all'ambiente naturale, alla valorizzazione delle risorse umane, alla tutela recupero e promozione delle tradizioni storiche, culturali e religiose, alla riduzione dell'esodo delle popolazioni e alla difesa del suolo.
L’Unione tra Baraggia e Bramaterra” è un Ente pubblico, con personalità giuridica, costituito dai Comuni di Balocco, Buronzo, Carisio, Castelletto Cervo, Gifflenga, Villa del Bosco. I Comuni che hanno deliberato di condividere questa esperienza associativa appartengono ad ambiti territoriali e culturali connotati da rispettive realtà peculiari di rilievo.
Nella provincia di Biella troviamo Gifflenga e Castelletto Cervo che gravitano nell’area residuale della cosiddetta “Savana piemontese”, un unicum geologico, floristico e faunistico che un tempo occupava oltre 40 mila ettari di brughiera tra il Biellese pedemontano ed il Vercellese, ora per lo più trasformata in terra di coltura risicola intensiva, caratterizzante in tal modo la produzione agricola locale. Villa del Bosco che rappresenta invece il “cuore” di una vocazione enologica di alto pregio condivisa da altri Comuni (Sostegno, Lozzolo, Roasio, Brusnengo e Masserano), vale a dire del Doc Bramaterra: definizione che deriva dal nome di una località del territorio, presso la frazione Orbello.
Nella provincia di Vercelli troviamo Balocco, Buronzo e Carisio che fanno parte, insieme ad altri 28 Comuni, del Consorzio di Tutela della DOP del “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” che si sviluppa su un territorio di circa 23 mila ettari di risaia.
Se si considera poi la configurazione piuttosto anomala del complessivo territorio dell’Unione risultante dall’insieme delle due zone, come non pensare ad una denominazione per così dire dinamica, nella varietà ambientale e produttiva nettamente antitetica ed insieme convergente – ma davvero stimolante sul piano gastronomico: vino e riso!
Il percorso si sviluppa per la maggior parte su strade in asfalto con alcuni tratti su strade bianche tipiche di risaia o delle carrarecce di bassa montagna delle Alpi Biellesi. Si consiglia bici Gravel, Mtb o Trekking scorrevoli. Seppur la maggioranza del tracciato è in pianura, quindi di facile percorrenza per tutti, resta discretamente impegnativo per le salite nella Alpi Biellesi. Il punto più alto misura 429 m. slm.
Si parte da Carisio, di fronte il Municipio in piazza della Libertà, dove troviamo a fianco un parcheggio. Si percorrono le ciclabili del paese su via Buronzo fino alla SP 3 che transita in località La Baraggia, zona industriale di Carisio. Giunti alla regione Fornace Crocicchio, si svolta nella strada bianca che porta alla Tenuta Masina che poi porterà su SP 30 fino alla Località Donna, dove si svolta a destra in direzione di Mottalciata. Appena prima del paese, sulla destra, si trova la frazione San Silvestro: una strada bianca porta al piccolo Comune di Gifflenga, sede - in Cantone Chiesa 13 - dell’Unione tra Baraggia e Bramaterra. Merita una visita la Chiesa di San Martino, patrono del paese. Proseguendo il giro si arriva a Castellengo il cui castello domina la collina. Continuando a pedalare, passato il torrente Cervo, si arriva a Cossato: il centro zona più grande dell’area visitata da questo giro. Man mano che si prosegue si inizia a salire, si abbandonano le pianure e il paesaggio diventa montuoso. Siamo a Lessona dove su strada per Masserano la salita si fa più dura fino appunto a Masserano, dove, dopo una breve discesa, ritorna a salire sul Monte Cicogna e poi fino a raggiungere la “Cima Coppi” della Cima Granone a 429 m. Siamo nella terra del circuito enduro per Mtb delle Rive Rosse (vedere in questa guida il percorso “Le Rive Rosse Mtb”). Dopo qualche sali e scendi si arriva a Villa del Bosco, comune del Bramaterra Doc, aderente all’associazione oggetto del giro. Oltre al centro storico del paese, merita la visita la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo e la serie numerata di alberi secolari nei dintorni. Dalla frazione Casa del Bosco del comune di Sostegno si inizia a scendere, lasciando alle spalle gli alti colli per scendere nella distesa della Pianura Padana delle Baragge. Si passano le frazioni di Orbello e SanFabiano di Loazzolo, tra i tanti sentieri e strade bianche, e seguendo la traccia Gpx, si arriva al paese di Rovasenda con il suo bel castello. Cambia totalmente il paesaggio ma il fascino rurale delle risaie gratifica la vista dei Cicloturisti.
Tra strade provinciali poco trafficate e strade bianche, si arriva a Castelletto Cervo, dove è interessante visitare il Castello del Guado del X secolo, la Chiesa Parrocchiale di San Tommaso Becket e il vicino Monastero Cluniacense S.S. Pietro e Paolo. Lungo il torrente Cervo si possono ammirare i canyon della bassa Valle Cervo, che si percorre fino a Buronzo. Di interesse in questo paese sono il Ricetto medioevale, il Convento degli Agostiniani e la Parrocchiale di Sant'Abbondio.  Usciti dal paese su SP 6 si trova a sinistra l’indicazione della Tenuta Isolazza, la si raggiunge e si prosegue fino a lambire il torrente Cervo, da dove si ritorna in un altro centro abito. Siamo nel Comune di Balocco, altro comune dell’Unione. Da Balocco in epoca romana passava la Via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Di interesse turistico il castello, oggetto di conquiste dei Marchesi del Monferrato con la Signoria dei Rovasenda. Inoltre è importante la visita alla parrocchiale di San Michele Arcangelo del XI secolo. Usciti dal paese si passa Formigliana e Casanova Elvo con la sua dimora storica del castello. Lasciata la Valle Cervo si passa alla Valle Elvo, un piccolo torrente che sfocia più avanti nel Cervo. Si costeggia il torrente e poi lo si attraversa per arrivare al borgo antico di Vettignè, frazione di Santhià, dove è d’obbligo la sosta per visitarne il castello medioevale. A questo punto 5 km. ci separano dal punto di partenza a Carisio, che si raggiunge attraverso strade bianche e provinciali. Prima di finire il giro sarebbe interessante visitare la Garzaia di Carisio che fa parte del Parco naturale delle Lame del Sesia.