• Bicicletta: trekking/mtb
  • Difficoltà: ***
  • Distanza: 60 km
  • Differenza altimetrica: 149 m
  • Ascesa totale: 1036 m
  • Discesa totale: 1037 m

Prima area protetta dell’Astigiano, il Parco di Rocchetta Tanaro è stato istituito con legge della Regione Piemonte nel 1980. Il Parco Paleontologico Astigiano assicura visite guidate (su prenotazione) svolte dai guardia parco o da guide naturalistiche abilitate. L’area protetta dispone anche di un sentiero attrezzato per non vedenti.
La storia di questo luogo è legata al nobile casato dei Marchesi di Incisa, affermatosi nel XII secolo. Il Parco, infatti, è stato propugnato da Mario Incisa Marchese della Rocchetta, fondatore e per molti anni presidente del WWF nazionale, i cui discendenti sono ancora oggi proprietari della maggior parte del suo territorio.
L’area protetta comprende oltre 120 ettari di bosco che si estendono su una zona collinare digradante verso il Tanaro. Nel fondovalle due rii demaniali, Rabengo e Ronsinaggio, ne delimitano i confini raccogliendo le acque piovane che scendono dai versanti collinari.
Il grande valore naturalistico è rappresentato dal patrimonio boschivo composto da boschi cedui di castagno e robinia e da boschi d’alto fusto, in cui prevale il querceto misto di rovere o di farnia, la roverella, il cerro e sporadicamente il ciliegio, l’olmo e l’acero. Oltre 100 le varietà di erbe e fiori: dall’elegante orchidea purpurea ai delicati mughetti, dalle primule al giglio rosso. Gli alberi presenti nel parco crescono sui rilievi emersi dal mare milioni di anni fa e il bosco è l’habitat ideale per numerose specie faunistiche.
Il patrimonio storico è testimoniato dalla presenza della chiesetta di Sant’Emiliano, della torretta dell’antico castello, della chiesa romanica Cappelletta (X secolo), che fu alle dipendenze dell’Abbazia benedettina di Pomposa.
Si parte da Rocchetta Tanaro, da piazza Italia, di fronte al Municipio. Dalla piazza si possono aggirare le mura esterne del castello dei Marchesi Incisa della Rocchetta, luogo dal fascino medioevale. Si inizia l’escursione pedalando in direzione Asti fino alla prima strada a sinistra dove si trovano le indicazioni Sant’Emiliano – Gatti. Si tiene sempre la destra fino a quando, in curva, si trova una strada bianca sulla destra, indicante Rocca d’Arazzo, località che si raggiunge seguendo una strada che scorre al confine con il fiume Tanaro. Dopo un’eventuale sosta, si riprende il viaggio percorrendo via XX Settembre fino alla SP 15 dove si volta a destra. Proseguendo, giunti in curva, si trova sulla destra l’indicazione della Casa di riposo ‘M. Cirincione’. Svoltato a destra si procede su strada bianca, lasciando alla nostra sinistra la Casa di riposo. Proseguendo si va a costeggiare nuovamente il fiume Tanaro. Si tratta degli ultimi 1400 metri che costeggiano il fiume, al termine dei quali inizia il percorso collinare verso Azzano d’Asti dalla sommità del quale si gode di una bella vista sulla piana del fiume Tanaro e sulla città di Asti. Dalla Piazza del Peso si inizia a scendere su una strada che ben presto diventa bianca. Al primo bivio tenere la destra e dopo sempre la sinistra fino a raggiungere il fondo valle dove si entra in via Montemarzo. Si prosegue fino ad arrivare alla frazione di Santa Caterina di Rocca d’Arazzo. Sulla SP 39 si gira a sinistra, piu avanti si troverà una curva che piega decisamente a destra in discesa, dopo di che vi saranno una serie di saliscendi su una bella strada sterrata, fino a raggiungere il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro. Tra le bellezze del bosco antico dell’area protetta si trova una fitta rete di sentieri pedonali, ma siccome il percorso è ancora lungo si consiglia di proseguire il cammino. Nel Parco si trova anche un punto informativo gestito dall’Ente Parco e vicino anche un ostello immerso nel verde. Usciti dal parco si va a Belveglio e poi, attraversato il Torrente Tiglione, si sale tra i fitti boschi della Riserva Naturale della Val Sarmassa fino a Cortiglione. Dopo una veloce visita, si percorre un lungo sentiero immerso nel verde in direzione di Oviglio fino a giungere i piedi del colle dove svetta il Castello di Redabue del XIII secolo, circondato da un parco secolare. Per visitare il castello verificare il calendario di aperuture della rassegna “Castelli Aperti”. Da qui all’arrivo mancano ancora 14 km, ma una sosta a Masio merita di essere fatta. Il simbolo del paese, che ne rende inconfondibile la fisionomia, è la torre medioevale  del XIII secolo, dichiarata monumento nazionale. E’ possibile visitarne il museo: “La torre ed il fiume”, un affascinante percorso in verticale che narra la storia della torre di Masio e del territorio. Di nuovo in sella per la parte finale che sarà sul sentiero “Dal Tanaro alle Colline”, il n. 870 della Rete Escursionistica della Provincia di Alessandria. Si scende ancora a costeggiare il fiume Tanaro per circa 600 metri; questa via è la più antica del sentiero, in quanto in epoca romana vi passava la Via Fulvia. Si risale seguendo il sentiero numerato tra boschi e piccoli spazi aperti che offrono scorci panoramici sul Tanaro e sul territorio circostante. Si arriva nei pressi della Cantina Sociale, in frazione Mogliotti, dove si scende e si ritorna, per l’ultima volta, a costeggiare il fiume fino a giungere a Rocchetta Tanaro.