Il Gran Sentiero delle Rocche del Roero attraversa per intero la dorsale delle Rocche e gli otto borghi di sommità sorti sui dirupi dopo l'anno Mille. Il sentiero si snoda per 44 km, da Bra a Cisterna d'Asti, e permette di apprezzare la grande varietà paesaggistica del Roero e il ricco ambiente naturale che lo contraddistingue. Il Gran Sentiero delle Rocche del Roero, identificato con la sigla S1 è l’insieme di differenti sentieri tematici. Il Sentiero S1 è palinato e può essere percorso in entrambi le direzioni di percorrenza.
A Montà d’Alba vi è la sede dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero che cura e promuove la fitta rete sentieristica del Roero e delle sue Rocche, propone ai turisti visite naturalistiche guidate e il noleggio di un’audio guida, ricca di contenuti audio e foto e che funge anche da navigatore gps.
L'ecosistema delle Rocche è molto delicato: microclimi diversi coabitano in poche centinaia di metri di altitudine; pini e roverelle, tipici di una vegetazione secca, crescono in cima alle creste, mentre nel fondo dei burroni vi sono zone umide.
Il sentiero S1 inizia a Bra, cittadina dove è nato il movimento internazionale Slow Food, dove vi sono belle chiese barocche e musei: quello archeologico, quello di storia naturale e del giocattolo.
Presso il Santuario di Madonna dei Fiori si trovano le prime paline segnaletiche del Sentiero S1, che lascia il centro abitato e prosegue nei fitti boschi delle località America dei Boschi e Saliceto, frazioni del paese di Pocapaglia. Si raggiunge quindi Pocapaglia, primo borgo di sommità con una spettacolare vista sui dirupi delle Rocche, apprezzandone il castello che domina il paese.
Il viaggio continua e attraverso rocche, boschi di querce e castagni, raggiunge Sommariva Perno, conosciuto per essere il paese del castello della "Bela Rosin", sposa morganatica del Re Vittorio Emanuele II. All'interno del paese si snoda un itinerario urbano dedicato ai luoghi che la videro protagonista.
Lasciato l'abitato alle spalle si prosegue per Baldissero d'Alba, storica enclave del marchesato saluzzese tra le terre astigiane cui fu a lungo fedele, attraversando un crinale di Rocche di notevole altezza, affacciate su quello che rimane dell'antica "silva popularis", il bosco primigenio che un tempo caratterizzava tutto il territorio compreso tra il Tanaro e la piana verso Torino. Questo è uno dei tratti più boscosi e suggestivi dell'intero itinerario e giunge in una zona pianeggiante punteggiata da castagni secolari.
Da qui si raggiunge Montaldo Roero, il più piccolo e meno popoloso dei borghi di sommità: il territorio è caratterizzato da frutteti e vigne, da cui svetta la splendida torre cilindrica medioevale.
Il Sentiero S1 entra poi sul territorio di Monteu Roero, attraversando castagneti e creste di rocche. Arrivati al cimitero, una piccola digressione dal Sentiero S1 vi porterà a visitare il centro storico con il possente castello, fortezza medievale perfettamente conservata. La storia di Monteu Roero affianca quella di due famiglie che vi regnarono a lungo: i Biandrate, che lo ottennero nel 1153, e i Roero, potente casato di banchieri astigiani, che giungeranno a possedere diversi feudi in tutto il territorio, dando il nome al Roero.
Dalla piazza principale di Monteu Roero il Sentiero S1 percorre la strada provinciale in direzione Torino costeggiando a destra e sinistra un ampio e scenografico anfiteatro di Rocche. Si svolta a destra in direzione della frazione San Grato e si serpeggia tra vedute sui paesi circostanti e aree coltivate. Superata la cascina Prella si giunge ad una vallata di castagni ultrasecolari e, con un breve ma intenso "strappo", si raggiunge Località Carretta, sita a poca distanza dal centro abitato di Santo Stefano Roero.
La piazza principale del paese è caratterizzata da una suggestiva lingua di rocca su cui un tempo svettava la torre medievale, franata nella valle sottostante a causa della natura sabbiosa del terreno, e dalla imponente parrocchiale di S.Maria del Podio, edificata nel centro storico che è interamente pedonale.
Una ripida deviazione in salita ci porta al Bric Bissoca, dove si trova il vecchio acquedotto e da cui si gode una splendida vista del Monviso, e da qui, seguendo il cuore delle rocche e i numerosi punti di affioramento dei fossili marini, si giunge al Santuario dei Piloni, piccolo sacro monte tra pini silvestri e vigneti. Meta di pellegrinaggi da secoli, sorge su un luogo storicamente dedicato al culto, fin da epoca pre-romana, quando ci si rivolgeva alla Dea Diana, a cui è intitolata la vallata sottostante (Val Diana). Da visitare la Chiesa dei Ss. Giacomo Minore e Filippo, di impianto romanico, e la via crucis, costituita da quindici cappelle votive esagonali, al cui interno le statue a grandezza fanno rivivere la passione di Gesù. Il percorso religioso termina infine su una collinetta isolata su cui si erge il Santo Sepolcro: una grande cappella che ospita un ligneo Cristo morto, che la leggenda vuole sia stata edificata come voto da un crociato di ritorno da Gerusalemme.
Il Sentiero S1 procede quindi in discesa, seguendo il corso asciutto del rio Canneto, e si immerge nella valle Diana, caratterizzata dalla tipica flora delle zone umide. Si torna a salire verso il borgo di sommità di Montà, sede dell'Ecomuseo delle Rocche del Roero, costeggiando la vecchia parrocchiale ed il castello seicentesco dei Morra Lavriano, maestoso gioiello immerso nella quiete e nel silenzio.
All'altezza della Cappella di San Grato si incrocia il Centro Outdoor "Valle delle Rocche", un'area attrezzata per la didattica della MTB, se aperto merita una visita. Da qui si svolta a destra verso una strada dal fondo sabbioso finissimo, contornata da vigneti e bei castagni. Quando i vigneti si affiancano ai peschi ci accorgiamo di essere entrati nel territorio del comune di Canale, che dedica ogni anno a questo dolcissimo frutto una sagra ricca di eventi e proposte attive. Si risale una strada che affaccia, a destra, sulla frazione Madonna di Loreto, sovrastata da un'imponente chiesetta campestre che contiene un pregevole affresco quattrocentesco raffigurante la "Vergine col Bambino".
Sorpassata Casa Naura, un edificio con tettoia utilizzato per eventi estivi, il Sentiero S1 percorre per un lungo tratto la cosiddetta Via Lunga, strada ampia e pianeggiante tra cedui di castagno e boschi di robinia. Una deviazione conduce al Pilone di San Nicolao, un antico manufatto sacro nel cuore delle Rocche canalesi, ma il sentiero S1 prosegue in mezzo a boschi per terminare a Cisterna d'Asti, la meta finale del viaggio, paese che apre le porte del Monferrato Astigiano. Merita la visita finale al Museo degli Antichi Mestieri nell'imponente castello medioevale e magari una degustazione dei prodotti locali.