Le chiese romaniche sono uno dei grandi patrimoni storico, artistico e culturale della Provincia d’Asti, una ricchezza rimasta intatta nei secoli che in questi anni è stata oggetto di attività di salvaguardia e di valorizzazione. Preziose testimonianze del medioevo, questi piccoli gioielli sono prevalentemente ubicati nella parte settentrionale della provincia, il territorio compreso tra i fiumi Po e il Tanaro, ovvero il Basso Monferrato, un’area che nel medioevo era attraversata dai percorsi della Francigena lungo le vie battute dai Pellegrini europei per raggiungere Roma e la Terra Santa.
La storia del Monferrato volle, molto tempo dopo, che con la costruzione di castelli, per esigenze di difesa, e la creazione di nuovi insediamenti (per motivi strategici) quei piccoli villaggi venissero abbandonati e le pievi fossero trasformate in cappelle cimiteriali o chiese campestri.
Si parte da Asti, da Piazza Campo del Palio. Per la visita della città si rimanda al percorso urbano di visita dei principali monumenti di Asti che trovate in questa guida.
Tramite alcune ciclabili, vicino al torrente Borbore, si esce a nord dalla città in direzione Viatosto. Si procede in direzione Sessant e si prosegue per la frazione di San Grato dove a breve inizierà una bella strada sterrata tra i boschi che porta a Settime. Giunti in paese si prosegue fino al cimitero del paese, dove, in fondo ad un viale di cipressi, si trova la chiesa romanica di San Nicolao. La sua abside presenta sul retro un susseguirsi di archetti pensili e mezze colonnine e capitelli con decorazioni vegetali e motivi antropomorfi.
Si torna in dietro in direzione Cinaglio dove è ubicata di fronte al cimitero la chiesetta di San Felice del XII secolo, i cui caratteri romanici si osservano soprattutto nella parete esterna dell’absidale, mentre al suo interno sono ancora conservati affreschi della fine del Quattrocento. Attraversato il paese, alla chiesa di Sant’Antonio Abate, si riprende la SP 35 fino alla cappella di San Rocco: si tiene la sinistra, dopo di che si svolta a destra in una bella stradina tra i boschi per poi girare a sinistra dopo la chiesetta di San Grato, per poi raggiungere la frazione Vanara. Qui si tiene la destra alla cappella di Santa Lucia e si va, seguendo la traccia GPX, a Montafia, dove si trova alla bella chiesa di San Martino. La costruzione originaria risale probabilmente alla metà del XII secolo. Il registro diocesano del 1345 indica per la prima volta l’esistenza della chiesa di S. Martino a Montafia, oggi a fianco del cimitero.
Si prosegue verso il paese di Montafia senza entrarci, giunti all’incrocio, si gira a sinistra e poi a destra sulla SP 10. Si procede fino a voltare a destra su una strada bianca e dopo qualche metro si prende uno sterrato a sinistra che porta alla chiesa di San Giorgio di Bagnasco del 1153. Era l’antica parrocchiale e ora si trova nel cimitero. E’ un edificio che appare imponente, se confrontato con la maggior parte delle altre chiese romaniche dell’Astigiano. La struttura è a tre navate. L’interno è sobrio, con la copertura a capriate e coppi a vista. Conserva, nel catino absidale centrale, un san Giorgio del ‘600. Proseguendo – sempre guidati dalla traccia - tra stradine e sentieri si arriva alla bella chiesa di San Secondo che si erge sulla suggestiva posizione di Mongiglietto, a circa un chilometro ad ovest dell'abitato di Cortazzone. Considerata una delle più interessanti strutture romaniche dell’astigiano, risale all'inizio del Trecento. Notevole sono le fantasiose decorazioni e le sculture che ornano la parete meridionale, le absidi e i capitelli interni. La chiesa è tutt’ora aperta al culto; vi si celebra la festa dedicata a San Secondo, Patrono sia di Asti che di Cortazzone.
Di nuovo in marcia si procede per il comune di Camerano Casasco, che ha un bel castello e poi su strade e sentieri fino a Chiusano d’Asti dove si trova la chiesa di Santa Maria, risalente al XII secolo, parzialmente restaurata nel 2002, ma ora in stato di abbandono. Si prosegue per il territorio del comune di Cossombrato, al Santuario della Madonna dell’Olmetto per poi entrare in Valmanera per giungere alle porte di Asti alla Chiesa di Santa Maria di Viatosto. Probabilmente Viatosto era un piccolo borgo raccolto attorno a una chiesa pievana con cimitero. Le prime notizie certe risalgono al secolo XI e identificano la chiesa col nome di Santa Maria de Riparupta (Rivarotta). L’origine del toponimo Viatosto non è certa: lo storico S.G.Incisa nel suo testo “Asti nelle sue chiese ed iscrizioni”, del 1806, formula l’ipotesi che derivi dalla miracolosa cessazione della peste nell’anno 1340 in Asti, che “via tosto!” (ayatost), a partire da quel luogo, si liberò presto in tutta la città. L’edificio sorge su un poggio da cui si gode un bel panorama e armonizza molto bene gli elementi romanici con quelli gotici. La sosta in quest’area è l’ultima di questo giro che, scendendo in direzione di Asti, torna al punto di partenza.