Caldirola, un tempo rinomata località sciistica, rappresenta un ottimo esempio di come il turismo della MTB può portare visitatori, bikers in questo caso, nelle bellissime montagne piemontesi.
A causa dei cambiamenti climatici, la neve, in questa località è scesa sempre meno, mettendo a serio rischio le strutture sciistiche pre esistenti. Complice una gara di downhill, disputatasi nel 2000, questa località ha saputo reinventarsi una proposta turistica puntando proprio sulla mountain bike.
Nasce così il Bike Park Caldirola, dove si gira 9/10 mesi all’anno: da marzo a novembre.
Il Bike Park Caldirola è servito da una seggiovia che parte dal Villaggio La Gioia, portando i bikers fino alla cima del monte Gropà. Da qui è possibile scegliere tra ben 11 differenti percorsi discesistici, di diversa difficoltà e costruiti adattando sentieri naturali già esistenti.
L’itinerario qui descritto è un percorso misto tra strade e sentieri di montagna, dedicato a biker con buona tecnica di guida e con un buon allenamento. Il percorso è breve ma molto impegnativo, soprattutto negli ultimi 10 km tutti in salita. I panorami dell’Appennino piemontese che si godono dalle strade del Monferrato sono mozzafiato e meritano una gita in bici. Tolti i 5 km circa su SP 110 e l’uscita da Arquata Scrivia per 2 km circa, il resto del percorso segue piccole stradine secondarie, sentieri e carraie di montagna. Si consiglia di non percorrerlo dopo le piogge (se abbondanti) in quanto il torrente Spinti può, in qualche tratto, impedirne il passaggio. In questo caso da Arquata percorrere la SP 140 fino a Vairano Inferiore per poi dirigersi a Castel de Ratti.
Si parte da Arquata Scrivia, ai confini del Monferrato, dalla Stazione Ferroviaria in Piazza della Repubblica. La prima parte del percorso è facile e poco impegnativa. Si passa il ponte sul torrente Scrivia, verso Varinella in via XXV aprile e poi si svolta a sinistra in direzione del cimitero dove si trova l’acqua per un primo rifornimento. Al cimitero seguire il cartello del sentiero Cai 270, che scende sulla destra. Si arriva al torrente Spinti, quasi sempre in secca, e lo si attraversa riprendendo il sentiero Cai 270 indicato sull’altra sponda. Il sentiero sale nel bosco per un po’, fino ad incrociare uno sterrato più ampio e pianeggiante. Si continua a seguire i segnavia CAI, costeggiando a lungo una recinzione senza mai abbandonarla, fino ad arrivare al bivio con il sentiero Cai 275. Si segue il 275 che percorre un crinale boscoso, fino a prendere la deviazione indicata 276 per Castel Ratti; si raggiunge il paese dove si trova un altro punto acqua. Spalle alle alture, si prosegue su strada asfaltata verso destra; si supera il paesino di Liveto e poi il paese di Cerreto Ratti (altro punto acqua). Uscendo da Cerreto, dopo il cimitero si imbocca la passerella ciclo pedonale sul torrente Borbera e si entra in Persi. Da qui inizia il tratto sulla SP e si lascia il primo tratto del “Sentiero dei Ribelli” della val Borbera. Si arriva alle Strette di Pertuso, una spettacolare gola fluviale dove si noteranno spiagge di sassi e acqua trasparente. Si prosegue in direzione Cantalupo Ligure, dove consigliamo fare rifornimento d’acqua in quanto da lì inizia la lunga scalata al monte Giarolo a 1473 mt., il punto più alto del giro. Si segue il Sentiero Cai 210. Si raggiunge in pochi minuti “La Stalla dei Ciucchi” e più avanti una seconda cascina. Il percorso si inoltra ora nel bosco di roverella, alternato a spazi aperti, con visuale già notevolissima sulla valle ed in particolare sul costone roccioso che ospita la Croce degli Alpini. Superato l’incrocio per Albera Ligure (sentiero 211), la pendenza costante e l’abbondanza di segnavia, ci portano velocemente a metà percorso (4 km).
Siamo al bivio di Vendersi (m. 735), punto assai panoramico, che interseca brevemente la strada comunale asfaltata. Puntiamo decisi verso la vetta, affrontando la fase più impegnativa della gita, pendenze notevoli sulla Costa di Vendersi: a lato del bosco di conifere, in questo tratto, in due km si percorrono 500 metri di dislivello. La pendenza concede una breve tregua in prossimità del bivio con il sentiero 210A (6,5 km percorsi), che a sinistra in discesa porta all’incantevole Rifugio Piani di San Lorenzo, raggiungibile in auto da Pallavicino.
Qui la protagonista è la faggeta, con il tipico ambiente dell’alta valle, piacevolmente sorpresi vediamo la cima del monte caratterizzata dalla Statua del Redentore. La vista panoramica appaga le grandi fatiche spese per arrivarci. Dopo una pausa (foto e riposo) si continua in breve discesa fino agli ultimi 500 metri in leggera salita che portano vicino alla stazione alta della funivia di Caldirola e del suo Bike Park. Ora, scelto quale dei tanti percorsi fare in discesa, dopo la risalita in funivia, si può decidere se tornare ad Arquata o pernottare in zona per il ritorno il giorno successivo. Certo è che il ritorno è una pacchia: 1674 mt. di dislivello in discesa e soli 470 mt. in salita.