Canelli e l’Asti Spumante, corrispondono alla componente n. 5 del sito UNESCO dei Paesagggi vitivinicoli del Piemonte, sito seriale che coinvolge i territori di Langhe, Roero e Monferrato. In questa Città nasce il primo spumante italiano da uve di Moscato. Nel 1850 Carlo Gancia, fondatore dell'omonima casa vinicola, dopo un soggiorno in Francia, inizia a sperimentare una tecnica di spumantizzazione analoga a quella utilizzata per gli champagne francesi. Usa, però, un vitigno a bacca bianca, che produce un'uva dolce e dall'aroma ineguagliabile, diffuso in tutto il sud Piemonte: è il "Moscato bianco di Canelli". Dopo una lunga sperimentazione nelle cantine di Canelli, nel 1865 brevetta per primo il nuovo vino, che solo molti anni dopo diventa l’Asti Spumante, vino che nel 1993 ottiene una delle prime DOCG. Oggi l'Asti DOCG è lo spumante più conosciuto in tutto il mondo, con oltre 80 milioni di bottiglie vendute.
Il Moscato di Canelli era una sottozona dell’Asti DOCG fino al 15 aprile 2019, quando l'Associazione dei Produttori Moscato di Canelli ha ottenuto il riconoscimento a DOCG indipendente, come vino Canelli DOCG o Moscato di Canelli. Inoltre dal 2020 è autorizzata la vendita con etichetta ufficiale.
Per promuovere tale nuovo vino, l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana e l’Associazione dei Produttori del Moscato di Canelli, il primo sabato del mese di luglio, organizzano la festa “Notte Dolce a Canelli con i Colori del Vino”, lunga notte ricca di ‘bollicine’ del Moscato di Canelli, che dal 2014 ospita migliaia di turisti.
La caratteristica più originale di Canelli è anche la meno visibile. Sono le cosiddette Cattedrali Sotterranee: chilometri di tunnel e gallerie scavati direttamente nel suolo delle colline tra il XVI ed il XIX secolo. Solo in questi spazi, i cui silenzi richiamano appunto l'atmosfera che si può trovare in antiche cattedrali, con la protezione di una terra millenaria, si può trovare la giusta temperatura e l’umidità costante ideale per affinare vini e spumanti pregiati che, ancora oggi, qui maturano in attesa di conquistare le tavole di tutto il mondo. Stiamo parlando di cantine antiche e incredibilmente grandi, dove i vini della zona vengono portati a riposare e dove sviluppano le loro peculiarità.
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli fanno capo a quattro grandi storiche case vinicole: Bosca, Contratto, Gancia e Coppo. Seppur con modalità differenti, tutte le 4 aziende rendono visitabili al pubblico i propri tesori.
Questa ciclo visita è alla portata di tutti. La partenza avviene dal parcheggio della Stazione Fs, posizionata in fondo a Corso Libertà. A pochi metri dello stesso corso, al n. 66, si trova il Museo Gancia. Nelle antiche cantine dell’azienda si può ripercorrere la storia dell’importante marchio produttore di vini e liquori dal 1860 ad oggi. Vi sono esposti oggetti, manifesti, gadget, bottiglie esclusive, etichette. La cineteca conserva i molti filmati pubblicitari, fra cui quelli passati negli anni Sessanta e Settanta del Novecento sullo spazio televisivo di Carosello. Ripartiti si va in direzione del centro storico, il Borgo, passando il torrente Belbo, la direzione è verso piazza Amedeo d’Aosta, transitando di fronte al Palazzo Scarazzini, palazzo medioevale e antica Casa Comunale. Più avanti, in piazza Gioberti, si vede Palazzo Cornaro, una delle più belle dimore barocche della piccola nobiltà di provincia. Proseguendo troviamo la Chiesa di San Tommaso del XII secolo che conserva al suo interno interessanti arredi e tele dipinte in epoca barocca. Da qui inizia in salita la storica via acciottolata detta la Sternìa (sentiero) che porta prima alla Chiesa di San Rocco e di San Leonardo e Casa Prato, la casa del Podestà di Canelli nel 1580. Si transita davanti all’imponente Castello Gancia, di proprietà privata non visitabile, ma splendido alla vista esterna. Abbandonato il castello si percorre, sempre in salita, la regione Aie fino alla chiesetta della Madonna della Neve, dove il panorama è spettacolare. Ma non è finita la salita, si procede fino alla chiesa di Sant’Antonio Abate, qui si svolta a sinistra verso il Bric di Sant’Antonio. Ancora pochi metri di salita e si arriva, dopo un tratto di sterrato, alla “Cima Coppi” del giro: ai 371 m. della Torre Contini dove si apre il panorama su Canelli. Si passa regione Bassano e ancora su sterrate fino all’ultimo tratto di salita del Bric Roma e poi, finalmente, la meritata discesa verso Canelli scende diritta per quasi 2 km. Giunti in città, si percorre via Alba, dove al n. 68 si trovano le storiche Cantine Coppo. Il percorso va in direzione di via G.B. Giuliani: al n. 56 si trovano le Cantine Contratto e al n. 29 l’Enoteca Regionale di Canelli, sede dell’ufficio informazioni turistiche e del Museo Musa, museo multimediale del sud astigiano. Il tour delle Cattedrali Sotterranee va a concludersi con l’ultima tappa. Sempre nella stessa via al n. 23 si trova la Cantina Bosca. Terminata la visita alla città, il ritorno al punto di partenza, alla Stazione Fs di Corso Libertà, è breve.