Gavi è un bellissimo paese (bandiera arancione) della provincia di Alessandria, simbolo del paese è l'antico forte militare che lo sovrasta. Gavi è posto a ridosso dell'Appennino ligure-piemontese, circondato da colline, noto per omonimo vino e per le numerose cantine presenti nell'area.
Gavi è un comune dalla storia antica. Ritrovamenti di reperti in pietra levigata fanno risalire la presenza dell'uomo nelle terre di Gavi a oltre 2000 anni fa. Il toponimo deriva probabilmente dall'esistenza della stazione neolitica di Cavatium da cui il latino Gavium. Si ritiene che Gavi fosse sede di un presidio romano a difesa della Via Postumia, via consolare che univa i porti fluviali dell’Impero Romano, da Aquileia a Genova. Il primo documento ufficiale che menziona il borgo di Gavi risale all'anno 972 ed è conservato nell'Archivio di Stato di Genova.
Il Forte di Gavi è una storica fortezza, struttura difensiva costruita dai genovesi su un preesistente castello di origine medioevale. Notizie storiche certe sul Forte di Gavi si hanno verso l'anno Mille. Attualmente è di proprietà demaniale ed è adibito a struttura museale.
I dintorni di Gavi sono costellati da una moltitudine di borghi d’origine medioevale, ciascuno con la propria rocca fortificata o castello signorile, che si alternano al paesaggio vitato e alle sporadiche macchie boschive. La grande storia locale con i suoi grandi vini, sono lo spunto per un percorso da scoprire lentamente, in bicicletta, alla caccia di “saperi e sapori” tipici da sempre in queste zone.
L'itinerario parte da Piazza Dante a Gavi dove si trova un ampio parcheggio. Si scende per Via Voltaggio e poi si svolta a destra per attraversare il torrente Lemme. Appena passato il ponte, si svolta a sinistra imboccando la SP 170 in direzione di Bosio; si passa la borgata Alice e dopo 4.6 km si svolta a destra in strada Val Pagani, alla sommità della quale troveremo alla nostra destra la "Big Bench" di Bosio, la prima grande panchina posizionata in Val di Lemme, che offre ai visitatori uno scorcio panoramico sulle vigne che forniscono le uve per la produzione del Gavi o Cortese di Gavi e del Dolcetto. Successivamente si prosegue a destra verso il paese di Parodi Ligure e si raggiunge la frazione di Cadimassa dove si trova la “Cima Coppi” del giro, posta a 345 m.
Dopo un tratto di ca. mille m. si scende a Cadepiaggio, dove, appena usciti dalla frazione, è consigliata una sosta al Monastero di San Remigio, luogo dalla storia ultra millenaria, che troveremo sulla nostra destra. Lasciato il monastero e proseguendo lungo la SP 168, si costeggia il paese di Parodi Ligure (se non si ha fretta, merita fare un giretto nelle strette vie dell’antico borgo). Di nuovo in marcia si prosegue verso la borgata Cadegualchi e poi, al bivio, è necessario seguire l’indicazione per Tramontana. Superata la chiesa parrocchiale della Natività, si raggiunge, dopo 4 km. ca., San Cristoforo. Il paese, il cui centro storico è impreziosito dalla presenza di un bellissimo castello, circondato da un piccolo parco, è sicuramente un luogo dove fare una sosta per una visita. L’elegante maniero è caratterizzato dalla presenza di un’agile torre poligonale a pianta irregolare - detta “Gazzolo” - costruita tra il X e l’XI secolo.
Lasciato il centro del paese, si prosegue percorrendo strada Rondanino e poi strada Parodine fino alla frazione Giora di Capriata d’Orba: si tratta di una lunga e piccola strada panoramica di circa 5 km, circondata a destra e sinistra da filari di vigne.
Qui si svolta a destra su SP 178, si passa ancora il torrente Lemme e si arriva in discesa a Francavilla Bisio. Giunti alle porte del paese, si gode di un notevole colpo d'occhio sul castello che domina il paese. L’attuale castello è il risultato di successivi ampliamenti e ristrutturazioni dell’antico torrione quadrato risalente al X secolo.
Si proseguirà poi lungo la strada comunale fino al paese di Tassarolo dove, appena prima del paese, sulla nostra sinistra, si nota il castello Spinola, oggi sede di un’importante azienda vitivinicola, che ancor oggi lavora la vigna come un tempo, con l’esclusivo utilizzo di cavalli da tiro, producendo rinomati vini biologici da certificata agricoltura biodinamica.
Il percorso ad anello volge quasi al termine, si esce dall’ultimo paese transitato per poi raggiungere nuovamente il bellissimo centro storico di Gavi: seguendo la segnaletica ordinaria, cioè proseguendo prima lungo la SP 159 ed poi percorrendo la SP 158 per circa 7 km., sempre circondati dalle colline e dai vigneti del Gavi e del Dolcetto.