La Ciclovia del Po parte dove nasce il fiume più lungo d’Italia, sul Monviso, e scorre attraversando l’intera Pianura Padana fino a giungere alla foce del fiume sul Mar Adriatico.
Dal 2010, un pool di esperti del Politecnico di Milano ha ideato e progettato la “Ciclovia Ven.To,”: dorsale cicloturistica da VENezia a TOrino lungo il fiume Po.
Il progetto di fattibilità della dorsale cicloturistica più lunga d’Italia fu presentato al Governo Italiano nel 2012. Da allora si sono susseguiti anni di studi per la progettazione tecnico – economica, e Protocolli d’Intesa tra Governo, Regioni coinvolte, Politecnico di Milano e il raggruppamento di progettisti.
La ciclovia del Po VenTo è attraversabile in totale sicurezza, a piedi, per tutti i suoi 679 chilometri. I lavori però, al momento di andare in stampa, non sono ancora conclusi, anche se proseguono speditamente.
L’indicazione di alcuni numeri aiutano per capire meglio la situazione attuale: 102 chilometri, vale a dire il 15% del percorso totale, è percorribile sia a piedi che in bicicletta e dispone di tutti i requisiti di sicurezza; 284 chilometri, ovvero il 42% del tracciato totale, è pedalabile ma non ancora messo in sicurezza; infine 293 chilometri (43% del percorso complessivo) necessita di interventi di messa in sicurezza.
Il progetto della Ciclovia da Torino a Venezia, di 632 km, vede anche il collegamento, con 47 km, da Pavia a Milano tramite le strade alzaie dei Navigli. La sfida è quella di rileggere il cicloturismo in chiave culturale assegnandogli un ruolo più ampio e denso di significati, in grado di dare anche nuova linfa a territori, un’infrastruttura leggera che diviene una chiave preziosissima per rimettere in contatto il cicloturista al paesaggio, alle sue bellezze naturali e alle ricche tipicità enogastronomiche dei luoghi attraversati.
La Ciclovia del Po Ven.To è anche lo spezzone italiano dell’EuroVelo8, la Ciclovia del Mediterraneo, lunga 5900 km, che unisce Cadice, località spagnola, a Limassol città dell’isola di Cipro. Eurovelo è un progetto gestito dall’European Cyclists’ Federation (ECF), in collaborazione con soci nazionali, che per l’Italia è rappresentata da FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) con la struttura Bicitalia. Eurovelo incorpora piste ciclabili nazionali e regionali esistenti e pianificate in un’unica rete europea. Consiste al momento in più di 45.000 km di percorsi ciclabili e sono in programma altre migliaia di chilometri per un totale di più di 70.000 km quando sarà completato.
In questa guida presentiamo per intero il tratto della Ciclabile del fiume Po, dalla sua sorgente sul Monviso (2020 mt. s.l.m.) nelle Alpi Cozie in Piemonte fino ai confini regionali con la Lombardia, nella città di Pavia. Il progetto della Ciclovia di Ven.To. invece parte dal centro della città di Torino che dal tracciato qui presentato la si raggiunge dopo 115 km.
Da Pian del Re - il pianoro sul Monviso dove a pochi passi è posta una grande pietra con la scritta “Qui nasce il Po” nel punto in cui sgorga il piccolo rigagnolo d’acqua - parte ufficialmente la Ciclabile a 1973 m. s.l.m. È un’ovvietà ricordare che chi volesse percorrere interamente la traccia, partendo dalla cima dove nasce il Po, dovrà prima arrivarci o pedalando sulla lunga salita o usufruendo del servizio offerto da “Monviso Bike Shuttle” che da Paesana fa servizio di trasporto (inclusa la bicicletta) al punto di partenza (tel. +39 380 3168966). Paesana la si raggiunge con il treno da Saluzzo che dista 25 Km in bici oppure, sempre prenotando, la Monviso Bike Shuttle offre il trasporto anche a partire dalla stazione ferroviaria.
Si scende quindi a fondo valle seguendo la traccia Gpx e, dopo una piacevole lunga discesa, si passa il Pian della Regina e poi i paesi di Crissolo, Paesana e Sanfront, dove la valle si apre giungendo ai 395 m. di altezza di Saluzzo, dopo ben 40 km facilissimi. Si prosegue per Racconigi: qui si percorre la strada che costeggia il grande Parco del castello e poi, su piccole e gradevoli stradine, si arriva a Motta e a seguire a San Bernardo, frazioni di Carmagnola. Dalla zona fluviale e dei piccoli laghi artificiali di Carignano e La Loggia si arriva a Moncalieri con il suo bel Castello Reale. Il percorso prosegue sulle ciclabili del Parco del Po, prima confinando con i verdi prati della Moncalieri Golf Club e poi nel Parco delle Vallere dove, seguendo la ciclabile si passa sul ponte ciclopedonale posto sul torrente Sangone, entrando ufficialmente nella città di Torino. Il capoluogo piemontese è ricco di ciclabili in prossimità del fiume Po, quindi saranno loro le protagoniste del percorso, e da qui inizia la Ciclovia di Ven.To. Si percorrono le ciclabili sul lato sinistro del fiume fino al Borgo Medioevale e poco dopo al Parco e al Castello del Valentino che si attraversa proseguendo fino al ponte Umberto I, il ponte che porta su corso Moncalieri. La svolta è a sinistra verso la chiesa Gran Madre di Dio, posta di fronte a piazza Vittorio Veneto: da qui, proseguendo per via Po, si arriva al cuore della Città, in Piazza Castello. Restando sul lato destro del fiume, si prosegue sulle ciclabili fino al successivo ponte che si attraverserà, il ponte Regina Margherita. Giunti sul lato sinistro del fiume, si prosegue sempre su ciclabile fino al ponte Amedeo VIII per attraversare il torrente Stura di Lanzo. Seguendo le ciclabili si arriva poi a San Mauro Torinese ed sul territorio del Parco del Po si giunge a Settimo Torinese, e poi a Brandizzo. Si lasciano le ciclabili per un percorso che si sviluppa su strade urbane, ma lontane dal traffico, fino ad arrivare a Chivasso e poi a Borgo Revel sul ponte che attraversa la Dora Baltea, tratto breve ma molto trafficato e area su cui sono previsti futuri interventi per creare spazi ciclabili. Subito dopo il ponte si esce dalla SP 31 bis seguendo strade bianche fino a Crescentino e poi si prosegue per Palazzolo Vercellese, fino a quando si svolta a sinistra verso il Lago Bianco per una deviazione oggetto di prossimi interventi. Si entra su SP 31 bis, si svolta a destra e si prosegue per 800 m. circa per poi uscire sulla destra in territorio di Trino. Superato l’ostacolo dell’attività produttiva sul fiume si torna a percorrere le strade bianche di Ven.To verso la bella Grangia di Pobietto, dove merita una sosta per la visita al Museo delle Mondine, sede operativa anche del Parco del Po. Tra risaie e pioppeti si arriva a Morano sul Po: si segue il lungo e dritto argine che conduce a Casale Monferrato. Si suggerisce una sosta per visitare il centro storico di questa bella città, ricca di importanti monumenti tra cui la Cattedrale di S.Evasio, il Castello Paleologo e la Sinagoga. Si percorre da qui il lato destro del fiume fino a Frassineto Po, dove in centro paese si può visitare il Centro di interpretazione del paesaggio del Po, situato in Palazzo Mossi, realizzato e gestito dal Parco del Po. Il percorso prosegue nella pianura del Casalese fino a Torre d’Isola, a Valmacca dove il fiume si fa grosso, dopo che vi è confluito anche il fiume Sesia: qui si possono scattare belle fotografie. Si prosegue seguendo gli argini e raggiungendo Rivalba, altra frazione di Valmacca, per poi sfiorare l’abitato di Bozzole. Seguendo l’argine si arriva dopo circa 3 km. a dover svoltare a destra, immettendosi sulla SP 55 con svolta a destra e poi, dopo pochi metri svolta a sinistra verso Monte Valenza. Dopo circa 230 km. dalle cime del Monviso qui troviamo la prima salita, la “Cima Coppi” del giro (ovviamente per chi non avesse scalato il Monviso). Mille metri, per soli 72 metri di ascesa, su sette tornanti con fondo sconnesso. Giunti in cima, si svolta a destra in direzione Valenza, dove si torna a costeggiare il fiume fino a Mugarone, Bassignana, Alluvioni Cambiò e Molino dei Torti, quest’ultimo paese è posto ai confini con la Lombardia. I paesi che successivamente si attraverseranno sono Cornale, Corana, Cervesina, Pancarana e Bottarone dove si passa il fiume per proseguire sul suo lato sinistro fino alla frazione Boschi di Trovacò Siccomario. Costeggiando il fiume Ticino, si giunge a Borgo Ticino dove, attraversando il fiume, si entra alla città di Pavia, meta conclusiva del tratto qui presentato, dopo aver pedalato per 315 km. dell’intero tratto piemontese della Ciclabile del Po, tratto di Ven.To.