• Bicicletta: strada
  • Difficoltà: ****
  • Distanza: 93 km
  • Differenza altimetrica: 248 m
  • Ascesa totale: 1573 m
  • Discesa totale: 1573 m

Altro itinerario proposto da IsrAl (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Alessandria) che promulve, come laboratorio culturale, un percorso storico  sui luoghi e sulle “Strade della Libertà del Monferrato Casalese”
Si parte da Pontestura, da Piazza Castello dove si trova un ampio parcheggio. Qui nell’ottobre del 1944 ci fu una pesante occupazione da parte dei repubblichini casalesi, con prelevamento di molti ostaggi,  saccheggiarono e incendiaronoo 40 case. Si prosegue su Sp 7 fino a Isolengo, dove inizia la strada panoramica che porta a Cantavenna di Gabiano. il 1° novembre del 1944, qui ci fu un’aspra battaglia tra partigiani e nazifascisti: furono  incendiate 62 case e l’intera frazione di Rocca delle Donne. Si procede per il capoluogo, a Gabiano, dove negli stessi giorni di novembre ci furono scontri e fucilazioni di civili. Si prosegue per Gaminella su Sp 1 per poi percorrere Sp 590 fino a Serralunga di Crea. Prima di lasciare la Valle Cerrina ricordiamo che qui nel 1944 le condizioni di lotta della Resistenza si fecero molto dure: i progressi degli Alleati si fecero più lenti, fino a che i tedeschi consolidarono il fronte ed effettuarono imponenti rappresaglie e rastrellamenti contro i partigiani. La più rilevante fu la fucilazione a Villadeati di 10 ostaggi, compreso il parroco Ernesto Camurati. Seguendo la valle si transita per Gaminella, dove si trova un monumento che celebra i caduti delle Divisioni partigiane Casalesi: Garibaldi, Matteotti, Monferrato, Patria e Val Cerrina, così come tre croci ricordano un gruppo di partigiani locali uccisi in combattimento. Si prosegue per Ozzano e prima di uscire dal paese sulla destra si vede una lapide che ricorda il partigiano Arduino Bizzarro, catturato in azione, torturato e fucilato il 20 febbraio 1945. Percorsi 800 mt. su Sp 457, si gira a destra verso Cereseto, riconoscibile per  il bel castello dalle fiabesche forme, per poi proseguire per Ottiglio Monferrato. A a pochi chilometri da Ottiglio, sulla cima del colle di Madonna dei Monti, si trova la stele dedicata alla memoria della Banda Lenti giovani partigiani appartenenenti alla VIII Brigata Matteotti. Qui, presso la Cascina Rampone, all’alba del 12 settembre del 1944, furono catturati e trasportati alla Kommandantur 1014 di Valenza dove nel tardo pomeriggio tutti i  26 ribelli, condotti nei pressi del cimitero, vennero fucilati.
Si prosegue per Grazzano Badoglio e, tra colli e distese di vigneti,  si arriva a Casorzo, paese dell’astigiano dove furono catturati il 14 gennaio del 1945 i 13 ragazzi della Banda Tom, una brigata partigiana comandata da Antonio Olearo detto Tom (Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria). Legati e denudati furono trascinati per 10  km. scalzi sulla neve fino al Mulino della Valle Ghenza, dove, stremati, furono caricati sugli autocarri e condotti a Casale Monferrato alla Cittadella militare, e, dopo lunghe torture, furono fucilati e lasciati a terra per due giorni. Da Casorzo il percorso storico prosegue per Vignale Monferrato, qui nella stretta via Bergamaschino al n.7 si trova la lapide del partigiano Francesco Besso, affissa sulla scuola media a lui intitolata. Il milite fu catturato dopo l’armistizio e fatto prigioniero a Rodi dove fu fucilato. Da Vignale si arriva, seguendo una strada in cresta alle colline tra i vigneti, a Camagna. Prima di entrare in paese, presso il cimitero, si può vedere il Sacrario della Banda Lenti. Si scende in paese e in piazza Lenti, sotto l’imponente chiesa di Sant’Eusebio, si trova la lapide dedicata a  Agostino e al fratello  Pietro Lenti, nativi di Camagna e fondatori della III Brigata Matteotti, detta Banda Lenti.  Sempre in paese si trova  una lapide con la scritta: “Qui è la casa dove nacque il Martire Giambone”, Eusebio Giambone fucilato a Torino il 5 aprile 1944, operaio, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. La casa è sede di un piccolo e interessante museo della resistenza.
Si riparte pedalando per ben 15 km. tra le dolci colline del Monferrato casalese, passando sulle strade e frazioni del comune di Rosignano Monferrato fino a Ozzano Monferrato. Dal paese, di fronte al Municipio, si trova una grossa  targa che ricorda i 12 martiri locali, di cui 7 partigiani e 5 civili. Si scende al Lavello del paese, nella piazzetta della ex  stazione ferroviaria dove  si trova un monumento ai caduti e una lapide al partigiano Alfredo Piacibello, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Dopo aver salvato i propri compagni, Alfredo  fu catturato a Pontestura: spogliato e legato ad un autocarro fu trascinato a piedi nudi fino ad Ozzano. Qui, in questa piazzetta, dopo essere picchiato a sangue fu fucilato, ma prima di cadere gridò: “Sono contento di quello che ho fatto. Viva l’Italia libera”.
Il percorso prosegue in direzione di Casale Monferrato, si percorre la Sp 457 e a metà della salita si svolta a sinistra per via Avallano. Giunti in cima, ad una piccola cappella si gira a destra e, tenendo la sinistra, si arriva in Strada Salita Sant’Anna, che qui verrà percorsa in discesa arrivando in fine a Casale Monferrato. Al termine della discesa si gira a destra: la direzione è per il bosco della Cittadella, in piazza d’Armi, dove si trova la lapide che ricorda i ragazzi della Banda Tom, perché proprio alla Cittadella furono fucilati. Il percorso prosegue verso la città, si arriva ai giardini della stazione ferroviaria, dove lungo il viale ciclo pedonale centrale si trova il Monumento ai Caduti delle grandi guerre, opera realizzata dallo scultore Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 15 marzo 1859 – La Loggia, 3 settembre 1933). Seguendo quindi la traccia Gpx, si esce dalla città, transitando dal Parco Eternot in direzione della frazione Vialarda, che si raggiungerà dopo una salita tra tornanti e pendenze importanti. Dalla frazione il fine giro è breve e tramite una lunga e panoramica discesa si torna a Pontestura, presso il luogo di partenza di questo bel giro monferrino.