• Bicicletta: strada/trekking
  • Difficoltà: ***
  • Distanza: 120 km
  • Differenza altimetrica: 1994 m
  • Ascesa totale: 1994 m
  • Discesa totale: 1994 m

La Astilanga Pavesiana è il tracciato della mediofondo cicloturistica, organizzata dalla Società Ciclistica Dopolavoro Ferroviario di Asti, che si snoda nella parte sud della provincia, sulle strade Pavesiane, cioè tra il Monferrato e le Langhe, territori tanto amati  al noto scrittore Cesare Pavese, nato a Santo Stefano Belbo il 9 settembre 1908.
Il legame profondo univa lo scrittore alla sua terra ci riporta ad una citazione de “La Luna e i Falò”, libro pubblicato prima del suicidio, avvenuto a Torino il 27 agosto 1950.  Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
Per ritrovare la magia descritta dal poeta piemontese, la SCDLF di Asti promuove ogni anno, la penultima domenica del mese di settembre, una mediofondo che attraversa i colli che tanto hanno ispirato Cesare Pavese. I percorsi sono due, quello breve di 90 km e quello lungo, qui descritto, di 120 km con “Cima Coppi” a Roccaverano (760 metri slm). La mediofondo parte da Asti, presso il Centro Sportivo del  Dopolavoro Ferroviario di Asti  in via al Mulino n.5. Come descritto dagli organizzatori “ci dirigiamo sulla strada provinciale che va’ verso il mare”, percorrendo i primi 7 km sino a Isola d’Asti, tutti pianeggianti su strada dove bisogna prestare attenzione per il traffico sostenuto. Finalmente si svolta a sinistra e poco dopo  a destra per  la frazione Repergo , strada tranquilla che corre in mezzo alla campagna, affiancata dai rigogliosi vigneti, da dove iniziano le salite. Si percorre il territorio di Montegrosso d’Asti, transitando dalla frazione Santo Stefano Canetto, e quello di Costigliole d’Asti alla sommità della frazione Sabbionassi. Da qui si tiene la destra per un breve tratto di discesa verso Calosso, dove si trova un castello medievale e la chiesa di S. Martino. Siamo nel territorio di produzione dei famosi vini Docg: Moscato d'Asti e Barbera d'Asti. Al bivio prima di salire in paese si svolta a sinistra, seguendo l’indicazione di Canelli, dove si transita  di fronte alla Cappella di San Bovo, che dà il nome alla piccola frazione di Calosso e poi ancora all’altra sua frazione chiamata  Piana del Salto. Proseguendo si entra in territorio di Moasca e, all’incrocio della SP 6 si gira a destra, dove, attraversando i confini di San Marzano Oliveto, si giunge a Canelli, patria dell'Asti Spumante. Nei pressi della stazione ferroviaria si svolta a sinistra, ci attende una salita di 5 km con 300 m. di dislivello che ci porterà a Cassinasco, dominata da una torre a pianta quadrata eretta nel X secolo. Qui la mediofondo prevede un ristoro ai primi 40 km. e volendo si può replicare con una breve sosta nei locali pubblici del paese. Si riparte in direzione della Valle Bormida, si prosegue per Bubbio, che si raggiunge dopo una lunga discesa di circa 3 Km. Qui si dividono i percorsi della mediofondo. Quello breve, giunti alla SP 25 gira a destra entrando in paese per dirigersi al punto d’incontro con il tracciato lungo in località Quartino di Loazzolo; quello lungo, qui descritto, giunti alla SP 25 si svolta a sinistra in direzione di Monastero Bormida, con il suo imponente castello, prima monastero e poi nel XV secolo modificato in fortezza. Da qui, con svolta a destra, inizia la scalata sulla strada che porta a Roccaverano, attraverso la SP 56. Bisogna essere preparati per affrontare una salita che prosegue per 12 km, anche se con medie pendenze. Raggiunta la “Cima Coppi” del giro, si è certamente appagati dal panorama che si apre davanti agli occhi. Roccaverano è la capitale della Langa Astigiana, il più alto, immerso in uno scenario di boschi, terrazze, cascine e pascoli. Queste sono terre dai caratteristici tesori gastronomici come la cremosa, compatta e vellutata robiola fatta con latte crudo delle capre allevate sulle colline che circondano il paese. Qui la mediofondo prevede il secondo ristoro per i cicloturisti del percorso lungo, sulla storica piazza con la chiesa di S. Maria Annunziata risalente al periodo rinascimentale e la torre alta 30 m. Una sosta anche per chi giunge in solitaria o con amici merita sicuramente. Si è a metà percorso e si ritorna in valle con 11 km di discesa. Prima di arrivare a Vesime si passa nei pressi di San Giorgio Scarampi, all'incrocio si svolta a destra e dopo 6 km si arriva in località Quartino dove i percorsi si ricongiungono. A questo punto si svolta per Loazzolo, ci attendono alcuni km di salita piuttosto impegnativa. Il comune è un piccolo borgo dai bei caratteri antichi, stradine strette cinte da muri in pietra, vigne a perdita d'occhio coltivate a Moscato, di cui una piccola parte viene utilizzata per produrre il Passito Loazzolo che ben si sposa a perfezione con la robiola di puro latte caprino di Roccaverano. Dopo circa 1 km di salita fuori Loazzolo si ritorna a Canelli, città che si raggiunge dopo circa 8 km di discesa tra i vigneti, alla cui sinistra si può scorge la valle del torrente Belbo con l’abitato di Santo Stefano Belbo, paese natale di Cesare Pavese. Si percorre la strada in senso inverso sino in prossimità di Moasca dove, proseguendo su SP 6, si arriva alla Rotonda Opessina. Svoltando a sinistra e poi a destra, si giunge ad Agliano, terra di ottimo vino. Non si passa nel paese ma dinnanzi alle Terme Fons Salutis, acque solfuree indicate per le cure delle malattie all'apparato digerente del fegato e delle vie biliari. Si passa da Montegrosso per ritornare ad Isola e percorrere i precedenti km di pianura fino al finale posto ad Asti da dove si è partiti.