Giro individuato e definito dalle sezioni del C.A.I. di Asti e di Casale Monferrato. Il percorso, partendo dalla chiesa di San Paolo di Asti - di fronte alla quale, secondo tradizione, abitò il Vescovo Evasio - attraversa il centro storico ricco di monumenti e storia per raggiungere le colline, dapprima aspre e boscose, poi dolci e disegnate geometricamente dai vigneti, toccando i bei borghi monferrini, fino a giungere a Casale Monferrato, alla cattedrale dedicata a Sant’Evasio, Patrono della città, le cui reliquie riposano nella grande cappella a lui dedicata.
Ma chi era Sant’Evasio? Secondo la tradizione nel 260 si recò a Roma dove il Papa Dionisio lo consacrò Vescovo e lo inviò missionario in Piemonte dove nel 265 giunse ad Asti e restò Vescovo per 28 anni; da qui, perseguitato dai pagani, fu costretto a fuggire insieme a molti compagni di fede e si rifugiò a Sedula (Casale), dove portò la devozione e le reliquie del diacono San Lorenzo, che era stato martire durante le persecuzioni di Valeriano a Roma il 10 agosto 258, due anni prima della chiamata di Evasio a Roma, e al cui onore subito costruisce una cappella.
Evasio a Casale, davanti alla Chiesa di S. Lorenzo, trovò la morte all’alba del 1° dicembre 292 all’età di circa 62 anni per ordine del prefetto Atubolo, durante le persecuzioni di Diocleziano che fu imperatore dal 284 al 305. Con Evasio ricevono il martirio il diacono Projetto e 145 fedeli. Secondo la tradizione, Atubolo diventa cieco, prende una manciata di terra dalla tomba di Evasio, la pone sugli occhi e riacquista la vista. Si converte, diventa cristiano ed è battezzato con 1360 persone.
Il compagno di Evasio che scampa alla morte, Natale, è il primo prevosto della chiesa, cura la comunità e muore a 91 anni. Sedula diventa Casale di Sant’Evasio.
La festa di Sant’Evasio, celebrata a Casale il 12 novembre, ricorda il ritorno in città nell’anno 1403, per opera del condottiero Facino Cane, delle reliquie del santo che erano state trafugate dagli Alessandrini unitamente al galletto civico, la cui copia, ancor oggi svetta sul Municipio alessandrino nel sacco del 1215 quando fu devastato anche il Duomo.
Il percorso in Mtb, rispetto al tragitto per camminatori, subisce alcune modifiche dovute al rispetto del codice della strada (ad es. chi cammina sui marciapiedi può andare anche in senso contrario di marcia mentre le bici no) e a casa della presenza di qualche piccolo tratto dove le biciclette non riescono a passare.
La partenza avviene da Asti, da piazza San Paolo per poi percorrere il centro della citta e, giunti al termine della strada del Pilone, seguire su via Guido Maggiora, via Ernesto Torchio, strada Pontesuero ed infine con strada Rolassa ci si addentra nei boschi e sentieri che portano a Castiglione. Preseguendo il percoso in bici, si arriva a Miravalle, frazione di Portacomaro, dove si trova la chiesetta di Sant’Evasio, testimonianza storica del passaggio del Santo. Si prosegue nel territorio di Scurzolengo per poi attraversare il paese di Castagnole Monferrato. Tra sentieri, sterrati e strade bianche si giunge a Montemagno e poi, tra le distese dei vigneti della Malvasia, si arriva a Casorzo. Appena prima della Cantina Sociale si gira a destra e su strade sterrate si entra su SP 68 in direzione Vignale Monferrato. In regione Cascina Bergantino si svolta a sinistra verso la Cascina Ca’ Cima dove si trova un agriturismo. Da qui le strade agricole tra i vigneti fanno la coreografia del percorso che porta al colle del paese di Olivola, qui la salita si fa impegnativa, ma la bellezza del borgo ripaga della fatica. Si inizia a scendere su SP 42 verso Frassinello e appena prima della Cascina Gasparda si torna in mezzo ai vigneti fino a scendere in Valle Ghenza, valle nota per il suo pregiato tartufo bianco. Percorsa la valle, si esce, come da traccia Gpx, per dirigersi verso Stevani di Rosignano Monferrato, dove, appena sotto il paese, si va in direzione del suo cimitero, proseguendo su sterrato fino ai piedi della salita che porta al Castello d’Uviglie. Seguendo il sentiero che si trova a destra - Cascine San Pietro - si arriva alla Torre Veglio di Terruggia, dove, tramite uno sterrato, si arriva alla Regione Mandoletta, transitando a fianco della bella villa che da il nome alla zona e alla salita sul versante opposto che collega Casale alla Valle Ghenza. Proseguendo si scende su un tratto dalla pendenza del 20% - quindi prestare attenzione ai freni che dovranno ben funzionare all’incrocio che porta a Pozzo Sant’Evasio, dove si può ammirare la chiesetta dedicata al Santo.
Si narra che durante la fuga da Asti, il Vescovo Evasio con i suoi fedeli, giunti in un luogo detto allora Volusiano (oggi San Giorgio Monferrato), si siano fermati a riposare. Avvertendo l'avvicinarsi degli inseguitori ripartirono in fretta, ma, dopo poco, il vescovo si accorse di aver dimenticato il suo bastone e manda il prete Natale a prenderlo. Meraviglia! Il bastone piantato a terra era fiorito e nelle vicinanze spillava un'abbondante bolla d'acqua. In quel luogo un devoto del santo, nel 1670, fece erigere una cappella a lui dedicata e la località prese il nome di Pozzo Sant'Evasio.
Si ritorna in viaggio per concludere il “Cammino” verso Casale Monferrato. Il percorso si conclude di fronte alla cattedrale di S. Evasio, che merita una visita per la presenza dello splendido atrio e del crocifisso del XII sec., della barocca Cappella di Sant’Evasio - dove vi è custodita l’urna in argento e cristallo contenente le reliquie del Santo Patrono, come merita la visita il Museo del Tesoro.