• Bicicletta: mtb
  • Difficoltà: **
  • Distanza: 15 km
  • Differenza altimetrica: 367 m
  • Ascesa totale: 511 m
  • Discesa totale: 502 m

Il toponimo Loazzolo, paesino isolato e arroccato nell’alto Monferrato Astigiano, deriva da “Lupatiolum”, forse perché considerato un paese da lupi, un luogo selvaggio, dove le famiglie, un tempo numerose, faticavano moltissimo per dissodare i duri versanti collinari e modellare il suolo con i terrazzamenti di pietra. Eppure questa terra nasconde un prezioso tesoro, un nettare dal colore ambrato che racchiude in sé ogni fiore, ogni erba e profumo di questa collina: il Passito di Moscato di Loazzolo D.O.C.
Un piccolo borgo con caratteri antichi, stradine strettissime cinte da muri in pietra, la casa del pittore Ranaboldo dove si organizzano manifestazioni culturali e mostre d’arte, e poi le vigne a perdita d’occhio piantate a moscato, di cui solo una piccolissima percentuale selezionata con cura certosina entrerà a far parte del prezioso passito. Nel territorio comunale sono presenti alcune formazioni boscate che rivestono un particolare interesse naturalistico e paesaggistico. Il tipo di forestale è l’Orno-querceto di roverella, una formazione vegetale che va dalla Roverella nel piano dominante e dall’Orniello e Pino Silvestre nel piano dominato. I boschi sono alternativi alle praterie aride che si posizionano sulle creste delle colline. La visita al Bosco della Luja permette di conoscere queste formazioni molto interessanti dal punto di vista naturalistico, sia per la flora (Ginestre, Orchidee, Liliacee etc.) sia per la presenza di animali, tra cui spiccano numerosi specie di farfalle e di piccoli volatili, oltre che di rapaci diurni quali il Biancone, il Gheppio e la Poiana, infine a terra scoiattoli, caprioli e tassi.
Il percorso, seppur corto ma con un discreto dislivello, è dedicato a tutte quelle persone che hanno un minimo di allenamento e che siano appassionate di natura. Un tratto del percorso si svolge su sentieri scarsamente individuabili senza la traccia GPX o il supporto delle tracce digitali dei propri smartphone. Buona parte del sentiero è segnalato da strisce o cartelli di colore blu.
Percorrendo la traccia GPX, giunti al decimo chilometro è consigliata la visita all’Azienda Agricola del Forteto della Luja, Oasi riconosciuta dal WWF nel 2007 per la sostenibilità ambientale dei processi di produzione e per le tecnologie utilizzate a vantaggio dell’ambiente (è stata la prima cantina – dal 2005 - alimentata interamente ad energia solare). Oltre scoprire la storia del Bosco della Luja è possibile anche degustare i pregiati vini prodotti nell’oasi naturale.
Si parte da Loazzolo. Dopo aver parcheggiato l’auto in Piazza Torino ci si sposta in via Castello, dove si trova il Municipio e dove si possono liberamente percorrere le strette stradine tra le case di pietra. Una visita alla chiesa di San Antonio Abate, edificata nel XVI secolo, la graziosa chiesetta in stile barocco dedicata ai Disciplinati e la chiesetta della Madonna della Neve circondata da pini, molto suggestiva. Si parte, non prima di aver fatto scorta d’acqua e poi giù in discesa, tra i meravigliosi panorami sulla destra del Bosco della Luja. Percorrendo belle stradine per 3 km in discesa si gira a destra su SP 25, via Cortemilia , poi pochi metri dopo svoltare subito a destra per località Creviolo.
La strada inizia a salire lentamente, ma in modo costante, fino a giungere la cima della strada asfaltata (a 423 m.) al sesto chilometro circa dove si gira a sinistra su una rampa in salita che conduce ad un agriturismo (Poggio Giardino). Dall’agriturismo inizia l’avventura: si scende e subito a destra si segue un sentiero chiamato “del Bosco e del Loazzolo DOC”: bisogna seguire scrupolosamente la traccia GPX in quanto lì vi sono mille stradine di campagna si incrociano. Si passa dentro il fitto bosco fino a raggiungere, sempre in salita, al km. 9,6, il bivio per l’Azienda Agricola del Forteto della Luja. Chi vuole fare visita entra nella stradina, chi invece vuole proseguire continua sulla stessa strada vicinale Teola, dove, giunti al bivio, si volta a sinistra su sentiero fino alla chiesetta di Santa Libera che è il punto più alto del giro, a 574 mt. Una breve sosta per riposare e si riparte su strada asfaltata percorrendo la discesa fino al bivio, dove, svoltando a destra, si procede in direzione Regione Santa. Giunti all’incrocio di tre strade scegliamo quella centrale, abbandonando così l’asfalto. Inizia una strada sterrata che diventa poi sentiero e che continua a scendere. Dopo circa 13,3 km dall’inizio del giro, si abbandonano i sentieri tra i campi e i boschi, a volte anche su tratti poco riconoscibili, per tornare sull’asfalto tra i vigneti che circondano la bella stradina. Si tiene la destra per due volte e poi all’incrocio successivo si volta a sinistra. Raggiunto lo stop della SP 42 si gira a destra per il centro di Loazzolo, luogo di fine escursione.