L'associazione “Strada Romantica delle Langhe e del Roero” di Bossolasco (CN), ha creato, in collaborazione con il GAL Langhe Roero Leader, un percorso che porta alla scoperta, lenta e sorprendente, di questo territorio, che, insieme al Monferrato, è nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 22 giugno 2014, come sito seriale de "I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato"
Il percorso – tracciato con GPX - è di 110 km.; si snoda su strade a bassa intensità di traffico ed è suddiviso in 11 tappe che seguono percorsi tematici legati al territorio e in ogni tappa è stato allestito il relativo punto panoramico. E dato il titolo della strada, si suggerisce di farla “romanticamente in coppia”.
Prima tappa: Vezza d’Alba.
Tema della tappa: “Il Tartufo del Roero”.
Colline a punta, profonde gole e pareti a picco: le celebri Rocche. Si tratta del panorama del territorio del Roero, situato alla sinistra idrografica del Tanaro. Qui sorge Vezza d’Alba, borgo millenario che ha attraversato per intero il periodo feudale, come testimoniano i resti del castello, abitato dalla famiglia dei Roero fino al Seicento.
Tema di questa tappa è il tartufo e la Tartufaia didattica del Roero.
Seconda tappa: Magliano Alfieri.
Tema della tappa: “I Castelli di Langa e Roero”.
Magliano Alfieri riassume in sé la storia del Roero: dall’antichità romana all’epoca feudale, con grandi famiglie a spartirsi il territorio. Qui è il “regno” degli Alfieri che, tra il 1660 e il 1680, fecero edificare il possente castello che domina il centro abitato, nelle cui stanze soggiornò il giovane Vittorio, destinato a diventare uno dei maggiori poeti tragici italiani.
Terza tappa: Neive.
Tema della tappa: “Una moltitudine di vini e vigneti”.
Neive è un paese che fa parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. Il borgo, con il centro storico ad impianto medievale, è addossato sul di un colle che offre i suoi pendii al calore del sole su cui si sviluppano i vigneti. Una tradizione fatta di lavoro e passione hanno fatto di Langhe Roero e Monferrato uno dei “paradisi” mondiali della viticoltura.
Quarta tappa: Treiso.
Tema della tappa: “Le Rocche Fenogliane della Resistenza”
Probabilmente a Treiso era sita la pietra del terzo miglio della strada romana “Magistra Langarum“, che da Alba Pompeia conduceva nella Provenza francese.
Treiso è paese definito nella prosa di Beppe Fenoglio:“un paese per vivere in pace”.
Numerose sono nel percorso le cappelle campestri e piloni, tra cui un pilone dedicato ai Caduti Partigiani, quale ricordo degli eroi della Resistenza.
Quinta tappa: Trezzo Tinella.
Tema della tappa: “In viaggio tra Alpi e colline”.
Al confine fra Langhe e Monferrato, Trezzo Tinella è un minuscolo borgo incastonato tra i boschi, custode di una delle viste più spettacolari sull’intero territorio. Dal Boscasso si ha l’impressione di essere sul “tetto del mondo“, dove lo scenario dell’anfiteatro delle catene montuose sembrano rincorrersi tra Valle d’Aosta e Liguria.
Sesta tappa: Benevello.
Tema della tappa: “Il Bosco di Langa”.
Con Benevello si entra nell’Alta Langa, belvedere naturale sul territorio circostante: da qui lo sguardo spazia sulla piana albese e sui morbidi profili della Bassa Langa, fino a perdersi sull’incombente catena delle Alpi Marittime. Salendo verso le colline più elevate dell’Alta Langa il panorama si rivela coperto di lussureggianti boschi.
Settima tappa: Sinio.
Tema della tappa: “Storie di Langa, il teatro delle colline”
Nella terra del Dolcetto e del Barolo sorge Sinio, tra colline e vigneti che regalano armonia e quiete. L’antico borgo, di origine medievale, ha un concentrico “a scudo araldico“, conformazione urbana non comune nelle Langhe. Grazie alla compagnia “Nostro Teatro di Sinio” rivivono storie antiche e ogni 14 agosto vanno in scena le “Storie di Masche“
Ottava tappa: Cissone.
Tema della tappa: “L’uomo e la terra di Langa”
Il borgo di Cissone domina la valletta selvaggia e coperta di boschi scavata dal torrente Riavolo: i dintorni boscosi sono percorsi da numerosi sentieri che invitano a rilassanti passeggiate. Terra dura da lavorare, quella di Langhe e Roero: il sudore dei padri l’ha resa generosa nei suoi frutti, grazie ai preziosi saperi contadini legati alle stagioni.
Nona tappa: Murazzano.
Tema della tappa: “Tradizioni di Langa”.
Corteo di case e palazzi ricercati ed eleganti: è Murazzano. Ed è definito “scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica. La sua torre, alta trentatre metri, perfettamente quadrata, è la meglio conservata fra le torri dell’Alta Langa.
Come un tempo nelle osterie si gioca a carte e in piazza si gioca al balon (pallone elastico), sport che è parte integrante della cultura di Langhe, Roero e Monferrato.
Decima tappa: Mombarcaro.
Tema della tappa: “Il Mare” .
Il toponimo Mombarcaro deriva dal latino mons (monte) e barcari (barbarizzato, da barche), Un nome emblematico per la “vetta delle Langhe“: da qui infatti lo sguardo spazia dalle cime delle Alpi Marittime fino alle nevi perenni del Monte Rosa. Sembra impossibile immaginare al mare da qui, ma dalla cima di alcune colline, nelle giornate particolarmente limpide, è possibile scorgere il luccichio delle onde.
Undicesima tappa: Camerana.
Tema della tappa: “Centinaia di orchidee”.
Camerana, a ridosso della Valle Bormida e dall’Alta Valle Belbo, è costituita da una serie di borgate adagiate su un’ampia conca del fondovalle lungo il fiume Bormida.
Alla Riserva naturale delle Sorgenti del Belbo si possono trovare quarantatre specie di orchidee: le varietà che crescono qui rappresentano quasi la metà del patrimonio italiano.