Questo itinerario, proposto da Piemonte Bike, consente di conoscere i borghi delle Langhe, le cui colline, pettinate da ordinati filari di vite, sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO, rientrando nel sito seriale: Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato .
Il Barolo è uno dei vini più conosciuti e apprezzati, definito il “Re dei Vini”, è prodotto con uva Nebbiolo, uno dei più grandi vitigni del mondo, presente quasi unicamente in Piemonte.
Di colore rosso granato, con riflessi aranciati che nel corso della sua evoluzione si accentuano. Il profumo intenso è netto, con sentori floreali che ricordano la rosa e la viola nei vini giovani; col tempo prevalgono sentori di frutta quali la ciliegia sciroppata e la prugna cotta, poi profumi vegetali di sottobosco e terre bagnate che ricordano il tartufo e i funghi, infine aromi speziati di pepe, cannella e vaniglia, che evolvono verso profumi animali come il cuoio invecchiato. Il sapore è spiccatamente tannico quando giovane, ricco di corpo, dal sapore asciutto, pieno, robusto ma anche vellutato, armonico e avvolgente. In bocca si percepisce la bacca rossa della ciliegia e la mora, nel retrogusto si percepisce anche il sentore di liquirizia e vaniglia, di tabacco e di caffè.
Il Barolo è un vino importante che richiede almeno tre anni di invecchiamento con almeno due in anni in botte di rovere o di castagno. Diventa Barolo Riserva se invecchiato per un periodo minimo di cinque anni di cui sempre almeno due in botte di rovere o castagno.
Ad Alba, in corso Enotria 2, ha sede il “Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani” che dal 1934 protegge e promuove l’identità dei vini delle Langhe. E il tour ha inizio proprio dal centro storico di Alba, oggi città conosciuta per le eccellenze enogastronomiche e per il tartufo e che in epoca romana ha dato i natali ad un imperatore, Publio Elvio Pertinace.
Si percorre un tratto di pista ciclabile lungo Corso Europa e si prosegue lungo la strada provinciale (attenzione al traffico sostenuto) in direzione di Roddi, che si raggiunge deviando in salita verso il centro storico del piccolo borgo medievale su cui spicca il castello, accanto al quale ha sede dal 1880 l’Università dei cani da tartufo. Si prosegue in direzione di Verduno, dove lo splendido Parco del Belvedere, accanto al castello reale, offre l’occasione per riprendere fiato. Da Verduno si raggiunge poi La Morra, piccolo borgo, dove è presente un altro belvedere, un vero e proprio balcone sulle Langhe. Da qui è possibile una passeggiata tra i vigneti alla scoperta della Cappella del Barolo, capolavoro di Sol Lewitt e David Tremlett, raggiungibile anche in bici, ma le strade sono solo parzialmente asfaltate.
Da La Morra si prosegue alla volta di Barolo lungo la dorsale immersa tra i vigneti che portano i nomi delle menzioni geografiche più famose. Si suggerisce di visitare il WiMu - Museo del Vino oppure il Museo del Cavatappi e gustare un bicchiere all’Enoteca Regionale del Barolo.
L’itinerario continua in direzione di Castiglione Falletto, che ha un castello con una torre rotonda, per poi ritornare, in un continuo saliscendi, a La Morra e immergersi ancora una volta tra i vigneti, sotto lo sguardo paterno del secolare Cedro del Libano che si erge sulla collina dell’Annunziata. Da qui si scende verso Grinzane Cavour, si attraversa un piccolo tratto di provinciale (attenzione!) e si risale verso il castello, componente n. 2 del sito UNESCO dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte e sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, un tempo dimora del conte Camillo Benso di Cavour.
Un’occhiata allo splendido panorama dal giardino del castello è d’obbligo, poi sarà la volta di affrontare l’ultima salita verso Diano d’Alba: il suo Dolcetto e la vista a 360° sulla Langa valgono sicuramente questo piccolo sforzo prima di intraprendere la discesa verso Alba.