• Bicicletta: trekking
  • Difficoltà: **
  • Distanza: 46 km
  • Differenza altimetrica: 46 m
  • Ascesa totale: 83 m
  • Discesa totale: 83 m

Il giro proposto è di facile percorrenza, lo si può fare effettuando diverse soste. Un tour in bici alla scoperta di storie, leggende enigmatiche, avvolte da misteri.
Di certo è che il luoghi che si andaranno a visitare: le Grange di Lucedio e della Darola, la chiesa della Madonna delle Vigne e la località di Saletta sono luoghi assai suggestivi.
Si parte da Trino, l’antica Rigomago che durante la dominazione romana divenne una “mansio”, un luogo di sosta militare.
Il nome Tridinum, secondo un’antica leggenda, risale al VI sec. d.C.. Rigomago infatti venne quasi completamente distrutta durante le sanguinose invasioni barbariche, ma tre valorosi condottieri Longobardi la ricostruirono provvedendo a edificare le mura di cinta e tre castelli a scopo difensivo. Delle antiche mura, abbattute a partire dal 1672 per volere di Carlo Emanuele II di Savoia (tale demolizione durò molti anni, tra l'opposizione e la paura dei trinesi che si vedevano più indifesi) resta visibile oggi solamente un breve tratto in via Monte Grappa, a ridosso della Cittadella dei Marchesi del Monferrato dove ancora oggi sorge il Palazzo Paleologo.
Per motivi logistici la partenza del giro avviene da piazza Garibaldi, dove si trova un ampio parcheggio. Dalle mura dell’ex Rigomago si parte in bici in direzione del Borgo Ramezzana, l'antica dimora dell'800 trasformata in hotel de charme.
Siamo tra il Bosco delle Sorti della Partecipanza e la Palude di San Genuario che è una Riserva naturale della Regione Piemonte nonché una Zona Speciale di Conservazione compresa nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea: unico sito in Piemonte dove nidifichino il tarabuso, l’airone rosso e il falco di palude.
Una prima sosta è prevista a Montarolo, alla chiesa della Madonna delle Vigne, (chiesa sconsacrata, in cattivo stato di conservazione e vandalizzata) al cui interno si trova un affresco che rappresenta un organo sopra il quale vi è raffigurato uno spartito, conosciuto come lo “Spartito del Diavolo”. Le note dello spartito, secondo la leggenda popolare, se suonate in un verso rinforzerebbe il sigillo di protezione dai demoni, se nel senso opposto e capovolto (ovvero da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto) libererebbe il demone.