Come ogni seconda domenica di aprile a Novi Ligure, si corre la Granfondo Dolci Terre di Novi. Ad organizzare la classica Granfondo è Overall Cycling Team di Novi Ligure (http://www.teamoverall.it ) in collaborazione con l’Asd Costante Girardengo di Cassano Spinola.
Dalla Novi Ligure, Città dei Campionissimi, una corsa per Cicloamatori tesserati, che ogni anno apre la Coppa Piemonte di Ciclismo Amatori. Ma la traccia della Granfondo Dolci Terre di Novi può essere percorrere autonomamente tutto l’anno, per scoprire, con lo spirito turistico, le bellezze paesaggistiche di queste terre: dalle colline del Monferrato di Gavi agli alti colli della Val Borbera, dove si affronta il Colle delle Forche (San Martino) con i suoi 743 metri di altitudine che è la cima più alta del percorso.
Il giro, proprio come a Granfondo, prende il via da Novi Ligure da Piazza Stefano Pernigotti dove è situato un grande parcheggio. Si entra in corso Romualdo Marenco per dirigersi in corso Piave, via Urbano Rattazzi, via Pietro Mascagni e poi SP 56 fino a Pasturana. Si attraversano una serie di paesi del Monferrato; Pasturana, Basaluzzo, e poi Francavilla Bisio, San Cristoforo, Castelletto d’Orba e Mornese con i loro Castelli. Si prosegue sempre in Monferrato per Cadegualchi, Parodi Ligure, Cadepiaggio fino all’arrivo a Gavi. Il percorso prosegue verso Libarna di Serravalle Scrivia e Arquata Scrivia dove si attraversa il torrente Scrivia. Nei sei chilometri che separano Varinella da Grondona, si affrontano alcuni strappi di impegno che preludono alla salita del Colle delle Forche, lunga 6.15 chilometri con pendenza media del 7,19%, è la salita principale della Granfondo.
Inizia subito dura, nei primi 1500 metri la pendenza media è dell’8.1% con due lunghi strappi al 10.2%. alternati da un tratto in falsopiano. Poi la salita si assesta e sale in maniera abbastanza regolare per un lungo tratto ma gli ultimi 1500 metri tornano ad essere impegnativi con due tronconi che superano il 9%. Dopo un dislivello di 442 metri, si scollina a quota 743. Qui merita il riposo, magari con la visita alla Chiesa di San Martino, posta sul crinale a sinistra del passo.
Ora si scende verso San Martino, soli 800 metri e la strada sale nuovamente ma in maniera meno impegnativa. In vista della Pieve di San Giorgio, inizia la discesa verso Roccaforte e l’alveo del torrente Sisola, 5 Km. da gestire con attenzione. Superato il ponte sul Sisola si prosegue in falsopiano negativo verso Rocchetta Ligure e il percorso entra in Val Borbera.
Mancano 45 Km. all’arrivo, le salite sono finite e la direzione è verso le Strette di Pertuso, panorama affascinante con la vista sul profondo canalone, scavato dallo scorrere delle acque del torrente Borbera. A Persi le strette terminano e si prosegue verso Borghetto Borbera e poi Vignole Borbera e poi il ritorno attraversa Stazzano, Cassano Spinola, Villalvernia e mancano una dozzina di chilometri per l’arrivo a Novi Ligure che è posto nel viale dei Campionissimi, dove è presente il Museo dei Campionissimi, Fausto e Costante.