Pensate che il Monferrato sia tutto vigneti e dolci colline? Non solo! L’itinerario qui descritto è un Monferrato che non ci si aspetta, fatto di sterrati ma anche di single track, ripidi sentieri, intricati sottoboschi e zone rocciose. Stiamo parlando dell’area sita sulla a destra idrografica della Stura di Monferrato, in Valle Cerrina, delimitata dal Santuario e Sacro Monte di Crea e dal ripetitore di Villadeati (verticalità di colore grigo e di forma circolare). Vi proponiamo un percorso misto, mediamente impegnativo per i continui strappi in salita, a tratti tecnico quanto basta per divertirsi, adatto a ciclisti avventurosi con una media preparazione.
Ciclabile anche in presenza di fango (terreno non particolarmente argilloso) con le dovute accortezze.
Percorribile tutto l’anno, preferibilmente in primavera e in autunno.
Parcheggiata l’auto nell’area di sosta del distributore di Casalino, sulla statale provinciale per Cerrina (SP 590), si parte in direzione di Casalino, piccola frazione di Mombello, intraprendendo la prima strada asfaltata a sinistra. Poche centinaia di metri e si affronta la prima lunga salita sterrata alla nostra sinistra. Entriamo nel sottobosco e, dopo esserci portati in quota, veleggiamo a mezza costa in un bel flow del sottobosco di querce.
Si scende poi in direzione di Serralunga di Crea passando nel fondovalle. Da qui in poi, transitando per la frazione Forneglio, dalle cui case spicca il castello, è tutta una salita fino a sbucare all’interno della Riserva speciale del Sacro Monte di Crea, Patrimonio dell’Umanità in quanto facente parte del sito UNESCO “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”.
Bici alla mano si transita nei pressi del bar e poi nel sagrato antistante l’antico Santuario mariano. Sulla collina si trova il percorso devozionale del Sacro Monte, costellato di cappelle realizzate tra Cinque e Seicento.
Si prosegue in direzione di Ponzano Monferrato, costUndiscovered Monferratoeggiandone il castello, di proprietà degli eredi del Maresciallo d’Italia, Ugo Cavallero. Un paio di chilometri e, alla prima curva a sinistra, ci si tuffa in un sentiero che diviene di lì a poco stretto single track in discesa. Si attraversa un rivo e si risale in portage sulla sponda opposta. Si riattraversa il rivo nei pressi del portone di un cascinale si rientra a sinistra verso il bosco affrontando un tortuoso canalone in salita. Seguendo la traccia si arriva alla cascina Gigliola e si torna sull’asfalto. Dopo circa un chilometro, sulla sinistra, si imbocca uno sterrato inghiaiato e poco dopo si svolta a destra seguendo un single track che ci porterà nel fondovalle dopo alcuni tornanti diventando sempre più stretto e scavato. Il sentiero risale passando accanto a una stalla abbandonata e raggiungendo in alto I resti tufacei della cascina Carpignano. Si prosegue lungo lo sterrato panoramico fino a incontrare l’asfalto e poco dopo l’abitato di Pessine all’inizio del quale si svolta a destra su sterrato in direzione del grande ripetitore. Si attraversa nuovamente l’asfalto transitando nei pressi di una quercia secolare – vi è un cartello che racconta un aneddoto storico - e si sale fino a costeggiare una recinzione (vi verrà incontro un simpatico asinello desideroso di coccole!). Si ritorna nuovamente sull’asfalto e si sale in cima alla collina passando vicino ad una abitazione che simula le forme di un piccolo castello. Si entra, svoltando a sinistra in un bel sottobosco di castagni proprio ai piedi del grande ripetitore, passando dopo poche centinaia di metri davanti alla Fontana delle Sette Gocce in una piccola grotta scavata dall’acqua che filtra dalla roccia. Dopo poco si prende il bivio a destra, si sale e, giunti alla massima altezza, con un portage, spingiamo la bici per una decina di metri nel bosco sopra di noi alla nostra sinistra. Qui inizia un bel single track che dopo poco si trasforma quasi in un passaggio alpino, a tratti esposto, sbucando su un panoramico promontorio roccioso. Si scende per uno dei sentieri scavati e si riprende lo sterrato panoramico affacciato sull’Astigiano. Dopo circa un chilometro si scende per un sentiero sulla sinistra e, nei pressi di una recinzione, si svolta nuovamente a sinistra nel sottobosco. Si sbuca poi nei pressi di una cappelletta e si prende a sinistra ancora nel sottobosco incontrando la strada asfaltata. Da qui si sale su asfalto fino a Odalengo Piccolo (dove si trova un bar ristorante). Si riparte sempre su asfalto sulla sinistra e si sale ancora su asfalto verso la frazione Vicinato. Da qui si ritorna verso la frazione Pessine, passando sotto l’alta struttura architettonica (che fu sede di un antico castello) già costeggiata all’andata. Si imbocca la stradina che sale e ci si ricongiunge con lo sterrato panoramico già percorso all’andata. Poco dopo il cippo in ricordo di Cesare Triveri (socio CAI di Casale Monferrato, ideatore del percorso Superga-Vezzolano-Crea) al bivio prendiamo a destra su single track che porta su uno dei luoghi più panoramici del Monferrato con vista che spazia a 360 gradi. Da qui riparte un veloce single track in discesa che si ricongiunge allo sterrato panoramico più sotto. Si pedala fino a ritrovare l’asfalto in direzione di Piancerreto e nei pressi della cappelletta di San Carlo si prende lo sterrato a destra. Più avanti al primo bivio ancora a destra e al successivo si va a sinistra lungo l’ultimo tratto prima sterrato e poi inghiaiato, che porterà ad attraversare la tranquilla frazione di Casalino e, dopo poco, a incontrare l’asfalto fino all’area di sosta dove si è lasciata l’auto.