L’acqua è un bene prezioso e il nord Italia ne è ricco grazie soprattutto alla catena montuosa delle Alpi. Le civiltà che nei secoli popolarono queste terre ne compresero le peculiarità, sfruttandone le risorse per favorire gli insediamenti e sviluppare le attività economiche. A Milano il risultato di un tale lavoro, durato 700 anni, fu la costruzione di una mirabile rete idrografica costituita da canali e corsi d’acqua naturali che hanno innervato tutto il territorio agricolo e collegato le città.
Durante il Rinascimento uomini d’ingegno come lo stesso Leonardo Da Vinci, ammirarono questo prodigioso disegno ingegneristico e si adoperarono al fine di perfezionarlo.
Per Leonardo l'acqua era un elemento naturale, esteticamente bello, grazie al suo gioco di flussi e vortici, tanto da rappresentarla nelle sue illustrazioni attraverso onde in movimento e fluide.
E proprio per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, avvenuta il 2 maggio 1519 che questa guida dedica un percorso sulle “Vie d’acqua” da Milano e i suoi Navigli al Monferrato, attraversato da torrenti e fiumi come il grande fiume Po.
Il tragitto, percorribile comodamente in un week end, attraversa i Navigli, il Parco naturale del Ticino, le ciclabili del Canale Cavour, le “terre d’acqua” coltivate a riso, le alzaie del fiume Sesia e del Po, per poi entrare nell’antica Capitale del Monferrato: Casale Monferrato.
Si parte dalla Porta Ticinese, nell’antico Porto di Milano, oggi meravigliosamente riqualificato. Si percorre l’alzaia del Naviglio Grande attraversando Corsico, Trezzano sul Naviglio, Gaggiano fino ad Abbiategrasso. Da qui il Naviglio Grande sale a nord, verso il Lago Maggiore, costeggiando il Parco della Valle del fiume Ticino, che si percorre fino a Turbigo. Imboccando il ponte sul Naviglio Grande si arriverà, facendo un tratto della SS 341, al ponte di ferro sul fume Ticino, struttura che divide la Lombardia dal Piemonte. Appena percorso il ponte – si presti molta attenzione - si volta a sinistra in via Ticino, strada che attraversa il Naviglio Langosco e prosegue su strada vicinale del Piaggio e via XXV April, raggiungendo poi Galliate. Da questo primo paese del Piemonte si inizierà il lungo percorso sulle alzaie del Canale Cavour, dove in molti tratti si gode di un ambiente naturale meraviglioso. Ma il percorso sul grande canale non è lineare: si è costretti a fare parecchie deviazioni. Il primo caso è a Novara, dove, nel quartiere Vignale, a nord della Città, il percorso costringe a fare alcuni tratti di strade urbane. La seconda deviazione si ha a nord del viadotto di Agognate (un percorso praticato dai bikers novaresi): il tratto è un po’ complesso, è dunque opportuno seguire la traccia gpx. Si entra poi sulla rotonda della SP 299 in direzione Romagnano fino all’imbocco della prima strada sterrata sulla sinistra, situata dirimpetto alla bella Tenuta Camiano. Un tratto di strada di campagna porta ad oltrepassare la linea ferroviaria su una strada bianca che, passando sotto il viadotto, tornerà a ripercorrere il Canale Cavour.
Si percorrerà poi un lungo tratto che costeggia il canale, attraversando i comuni di Biandrate e Recetto, dopo di che si lasciano le acque del canale realizzato tra il 1863 e il 1866. Tramite piccole strade secondarie, trafficate solo dai mezzi agricoli, si giungerà a San Nazzaro Sesia,d ove merita visitare l’Abbazia Benedettina dei Santi Nazario e Celso (sec. XI). Dopo la sosta si prosegue per costeggiare “altre acque”, quelle del fiume Sesia. Sull’argine si trova una trattoria dove è possibile degustare i piatti tipici novaresi e di fiume. Si inizia il lungo tratto su strade demaniali, attraversando il Parco naturale delle Lame del Sesia, tra una fitta vegetazione e affascinati zone paludose, ricche di flora e di fauna tipica del luogo.
Dopo 15 km circa di argini fluviali si arriva a Vercelli, città attraversata dal Cammino della Via Francigena di Sigerico. Passato il ponte del fiume Sesia, ci si dirige per il quartiere Cappuccini per poi uscire in parallelo al fiume in direzione Prarolo. In questo paese si fa notare il castello, edificato per conto dell’Abbazia dei Frati Benedettini e di cui le prime notizie certe risalgono al 1398. Ci si dirige per una sosta alle Chiuse di Palestro sul Sesia, unico fazzoletto di terra della Lombardia sul lato destro piemontese del fiume. Poi di nuovo in sella per seguire il percorso del Sesia, sulla strada si torverà la frazione Pizzarrosto: è certo un nome curioso, così come quello del paese che si trova dall’altra parte del fiume che si chiama Rivoltella, entrambi situati in provincia di Pavia, un tempo unite da imbarcazioni fluviali.
Il percorso sull’argine nel Parco delle Lame del Sesia continua fino a Caresana e poi a Motta dei Conti, dove finisce il territorio della provincia di Vercelli. Entrando a Terranova, frazione di Casale Monferrato, si entra in provincia di Alessandria. Qui si lasciano le acque del fiume Sesia per lambire quelle del grande fiume Po.
Le “Vie d’acqua” dunque, partendo dai Navigli di Milano, terminano, seguendo le strade alzaie, a Casale Monferrato, già capitale del Monferrato, sita ai piedi delle colline omonime.
Ovviamente il percorso può essere seguito all’inverso: dal Monferrato a Milano.